A tre anni di distanza da Museica, il cantautore e rapper pugliese dà alle stampe un nuovo disco molto diverso dai precedenti che, come racconta lui stesso, nasce da un dolore fisico personale.
Museica, il suo ultimo album uscito tre anni fa, è stato un successo di critica e pubblico e ha fruttato anche il prestigioso Premio Tenco. Ora Caparezza ha dato alle stampe un nuovo disco, dal titolo Prisoner 709 – il settimo del cantautore e rapper pugliese – molto diverso dai precedenti che, come ha raccontato lui stesso a La Stampa, nasce da un dolore fisico personale esploso nel 2015: “L’acufene, quel fischio continuo alle orecchie doloroso per chi ne soffre ma ancor più problematico per un musicista, mi ha ammazzato. Ho cercato di curarmi, ma il succo è che me lo devo tenere”, confessa.
Una trappola fisica e mentale che l’ha costretto a fermarsi per un po’ e a pensare. Ma anche un potente stimolo a realizzare questo album più cupo e introspettivo, con 16 tracce legate dal filo conduttore dell’influenza della tecnologia sulla nostra vita, alla realizzazione del quale hanno preso parte ospiti d’eccezione come Max Gazzé, John De Leo e Darryl McDaniels, storico membro del leggendario trio newyorchese dei Run DMC.