Anche Parigi scopre le architettura effimere di Edoardo Tresoldi

18 Settembre 2017


È un “tempio” del commercio moderno, la cornice del più recente intervento dell’artista lombardo Edoardo Tresoldi, inaugurato nei giorni scorsi. Balzato agli onori della cronaca per la sorprendente “ricostruzione” della Basilica paleocristiana di Santa Maria Maggiore di Siponto, in Puglia, nella capitale di Francia Tresoldi si è confrontato con la maestosa architettura del primo grande magazzino del mondo.
Negli stessi spazi in cui – fino al 22 ottobre 2017 – resterà esposta Aura, in passato sono stati invitati a presentare i propri lavori anche grandi nomi della scena creativa internazionale, tra cui l’architetto giapponese Tadao Ando e l’artista e attivista Ai Weiwei.

Ai soffitti in vetro, realizzati su progetto di Gustave Eiffel, Tresoldi ha fissato due architetture effimere “in rovina”. Con un’altezza di 8 metri ciascuna, le due “cupole temporanee” differiscono dal punto di vista della finitura: in un caso è stata impiegata la rete metallica – materiale particolarmente amato dall’autore e utilizzato anche in altri lavori; nell’altro è stata scelta la lamiera ondulata, con cui l’artista si misura per la prima volta in questa occasione.

Come ha sottolineato lo stesso Tresoldi, l’opera si ispira ai palazzi rinascimentali e al Neoclassicismo, alla scopo di attivare “una riflessione sul passaggio del tempo e la trasformazione della materia, dal classicismo delle forme alla contemporaneità dei contenuti, attraverso il concetto di architettura in rovina. (…) Frammenti del passato e parte integrante dell’immaginario occidentale, in bilico tra forma e antiforma, le rovine sono intrise di ciò che Walter Benjamin ha definito ‘Aura’, “l’apparizione irripetibile di una lontananza”, la forza magica e soprannaturale che sprigiona dalla loro unicità.”
Nei mesi scorsi, prima della realizzazione di Aura a Le Bon Marché Rive Gauche, Edoardo Tresoldi aveva ultimato un’opera in Cilento in occasione della prima edizione del festival Derive.

[Immagine in apertura: photo by Roberto Conte, courtesy of Edoardo Tresoldi]