Il grande Maestro dell'arte francese viene presentato in una versione rinnovata, per scoprire le molteplici sfaccettature del suo lavoro e la ricchezza della sua produzione. Fino all'11 febbraio 2018.
C’è tempo fino all’11 febbraio 2018 per immergersi nelle seducenti atmosfere della mostra Monet. Capolavori dal Musée Marmottan, Parigi, atteso appuntamento espositivo autunnale che convoglia nella Capitale circa 60 opere dell’artista francese.
Conservati per lungo tempo nella sua ultima dimora, a Giverny, i capolavori presentati negli spazi dell’Ala Brasini, al Complesso del Vittoriano, sono stati concessi dal Musée Marmottan Monet, l’istituzione parigina al cui interno è stabilmente conservato un nucleo significativo della produzione di Monet, frutto delle donazioni di collezionisti e del figlio Michel.
Curata da Marianne Mathieu – storica dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet – e sostenuta da una pluralità di istituzioni ed enti, la monografica fa luce sulle diverse fasi della carriera del pittore, allo scopo di ricostruirne il profilo e di estendere la visione oltre il periodo strettamente impressionista.
In questo “viaggio” – che comprende anche autentici capolavori come Portrait de Michel Monet bébé (1878), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londres. Le Parlement. Reflets sur la Tamise (1905) – i visitatori avranno l’opportunità di cogliere gli sviluppi della tecnica, analizzandone le evoluzioni. Vari i soggetti con i quali si è misurato Monet nelle sue diversi fasi: dalla caricature sul degli anni Cinquanta dell’Ottocento, che consentono di scoprire anche la sua attitudine nel disegno, alle rappresentazioni di paesaggio. In questo specifico ambito, la mostra spazia tra raffigurazioni di aree rurali e scorci urbani, restituendo anche panorami di città come Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, oltre a viste relative alle varie dimore dell’artista stesso. Nelle sue tele, inoltre, non mancano i ritratti, dedicati principalmente ai figli; molte le scene a tema floreale che tanta parte hanno avuto nella sua affermazione anche in epoche recenti.
Alla mostra anche si lega una speciale iniziativa curata da Sky Arte HD.
Nel 1958, un rovinoso rogo interessò alcune sale del Museum of Modern Art di New York e danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del Maestro impressionista. Grazie a un progetto d’eccezione, una delle celebri Ninfee di Monet – dal titolo Water Lilies – è stata “riportata alla luce” impiegando il meglio delle tecnologie attualmente a disposizione. L’affascinante storia dell’opera e dell’intero processo di ri-materializzazione eseguito da Factum Arte verranno ripercorsi in una delle puntate della serie Il Mistero dei Capolavori Perduti. Questa produzione internazionale, targata Sky Arte HD, diretta da Giovanni Troilo e co-prodotta da Ballandi Arts, comprende 7 documentari ciascuno dedicato a un’opera d’arte segnata da un tragico destino: un affascinante e inedito viaggio nell’arte tra furti, danneggiamenti, accidentali o volontari, e misteriose scomparse.
[Immagine in apertura: Claude Monet (1840-1926), Barca a vela. Effetto sera, 1885, Parigi, Musée Marmottan Monet © Musée Marmottan Monet, Paris e Bridgeman-Giraudon / presse]