Il celeberrimo artista colombiano conclude i festeggiamenti per il suo 85esimo anno d’età con una grande mostra ospite della città scaligera. Un vero e proprio excursus visivo su un cinquantennio di carriera.
Si intitola semplicemente Botero, la mostra allestita dal 21 ottobre al 25 febbraio presso AMO-Palazzo Forti, a Verona. Curata da Rudy Chiappini, in collaborazione con l’artista, la rassegna accende i riflettori su oltre 50 opere, che testimoniano l’indiscusso talento di un pittore vivente, ma già entrato nella storia creativa degli ultimi decenni.
L’85esimo anniversario della nascita di Botero e il mezzo secolo di attività rappresentano due ottime ragioni per evocarne il percorso artistico, attraverso una intensa galleria di opere, fra cui spiccano alcuni capolavori conosciuti a ogni latitudine, come i Coniugi Arnolfini, Cristo crocifisso e Fornarina, aprés Raffaello.
Suddivisa in 10 sezioni, la mostra accompagna il pubblico alla scoperta degli inconfondibili soggetti raffigurati da Botero e del suo stile altrettanto unico. Frutto dell’influenza esercitata dall’arte precolombiana e dal muralismo messicano, il linguaggio visivo messo in campo da Botero non manca di includere una serie di riferimenti all’arte occidentale.
Dagli esordi alle nature morte, dal circo alla politica, passando per la corrida e la religione, sono molteplici le tematiche prese in esame da Botero ed evidenziate dalla mostra veronese. A conferma dell’incredibile attualità pittorica dell’artista colombiano, in grado di scongiurare il rischio di facili etichette applicate al suo registro espressivo.