Al via la grande retrospettiva che la città d'arte senese dedica a uno dei protagonisti della pittura italiana del Trecento, noto per il ciclo di affreschi realizzati per la Sala dei Nove del Palazzo Pubblico, proprio a Siena.
Con l’apertura della mostra intitolata Ambrogio Lorenzetti, dal 22 ottobre al Complesso di Santa Maria della Scala, a Siena, giunge al proprio apice un processo culturale intrapreso negli ultimi anni dalla città toscana.
La retrospettiva, aperta fino al 21 gennaio 2018 e pposta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, arriva infatti al termine di lungo percorso, avviato nel 2015, con l’iniziativa Dentro il restauro. Obiettivo dell’intera iniziativa, ieri come oggi, è favorire la conoscenza della produzione e della figura di Ambrogio Lorenzetti, pittore di grande talento tra i protagonisti indiscussi della scuola senese del Trecento.
Come sottolineato dal direttore del Santa Maria Daniele Pittèri, si tratta di “uno straordinario innovatore dei linguaggi stilistici e iconografici del suo tempo, oltre che un’artista di elevate e raffinate qualità intellettuali.” La mostra costituisce dunque l’occasione privilegiata per far “tornare a vivere idealmente i cicli di affreschi del capitolo e del chiostro della chiesa francescana senese“, lavori nei quali è compresa anche quella che viene considerata come la prima rappresentazione di una tempesta nella storia della pittura occidentale.
Per la grande mostra sono giunti a Siena, città che da sola conserva all’incirca il 70% delle opere oggi conosciute del pittore, dipinti concessi da prestigiose istituzioni internazionali, come il Musée du Louvre, la National Gallery di Londra, le Gallerie degli Uffizi, i Musei Vaticani, lo Städel Museum di Francoforte e la Yale University Art Gallery. Eccezionalmente assieme, nella “sua” Siena, tutti questi lavori di Lorenzetti permetteranno di comprendere la qualità della sua opera, la cui fama è oggi legata soprattutto agli affreschi del Palazzo Pubblico di Siena, con le Allegorie e gli Effetti del Buono e del Cattivo Governo in città e nel suo contado.
L’esposizione è stata anticipata dalla già citata operazione Dentro il restauro, resa possibile con il contributo del MiBACT e organizzata in concomitanza con la kermesse Siena Capitale Italiana della Cultura 2015. Per quell’occasione, il Santa Maria della Scala ha accolto alcune importanti opere per le quali erano indispensabili indagini conoscitive, interventi conservativi o restauri, consentendo ai visitatori di assistere a questi processi in una sorta di “restauro aperto”. La formula è stata quindi ripetuta con ulteriori due cantieri, che hanno coinvolto anche il resto della città: uno è stato allestito nella chiesa di San Francesco; l’altro nella chiesa di Sant’Agostino, dove Lorenzetti realizzò il ciclo di storie dedicato a Santa Caterina e gli articoli del Credo.
Curata da Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini e Max Seidel, che firmano anche il catalogo, e accompagnata dall’allestimento progettato dallo studio Guicciardini & Magni Architetti, la mostra è fruibile anche attraverso un’audioguida in più lingue. Nel percorso, inoltre, sono presenti videofilmati con finalità sia divulgative sia narrative.
[Immagine in apertura: Ambrogio Lorenzetti, Allegoria della Redenzione, 1338 circa. Siena, Pinacoteca Nazionale]