La capitale della Repubblica Ceca sta per vivere quattro straordinarie giornate: fino al 15 ottobre ospiterà, per la quinta volta, coinvolgenti spettacoli di luce e video-mapping progettati da artisti internazionali.
Non ha probabilmente più bisogno di particolari introduzioni il Signal Festival di Praga, l’atteso appuntamento che illumina le architetture e i luoghi simbolo della storica città con un caleidoscopio di installazioni artistiche. Curate da artisti provenienti dalla Repubblica Ceca e anche dall’estero, queste opere – statiche, dinamiche, interattive e di videomapping – saranno visitabili gratuitamente per quattro giorni, al calare delle luci della sera.
Tra le novità di quest’anno c’è il raddoppio dei percorsi urbani lungo i quali si snodano questi interventi site specific; una modalità che permetterà di apprezzare, sotto un’altra luce e all’insegna della tecnologia di ultima generazione, tanti luoghi simbolo – ma anche destinazioni meno battute – della capitale ceca: dalla Piazza della Città Vecchia al Palác U Hybernů, dall’ormai iconica Tančící dům – la cosiddetta Casa Danzante, progettata dagli architetti Vlado Milunič e Frank O. Gehry – fino all’isola di Kampa, lungo il fiume Moldava, per citare alcune location.
L’evento, in programma quest’anno fino al 15 ottobre, si caratterizza in questa edizione per la presenza di artisti di fama internazionale. Infatti, oltre a una sezione specifica che permetterà di conoscere le generazioni emergenti di artisti cechi dediti al lavoro con la luce, il festival Signal è l’occasione per cogliere lo stile e il linguaggio di autori attivi anche nel resto del mondo.
Tra loro si segnala l’artista australiano Kit Webster, la cui opera d’arte si misurerà con gli spazi della piazza Jiřího z Poděbrad, sede di uno dei mercati contadini più popolari della capitale. Nel complesso sono 22 gli autori, tra artisti e collettivi, coinvolti in questa quinta edizione, provenienti da 10 Paesi. Estremamente diversificata la varietà degli interventi, da installazioni monumentali come nel caso di Ryoichi Kurokawa o Kita Webster, fino a opere rese possibile con il coinvolgimento attivo del circuito delle gallerie d’arte locali, ulteriore novità dell’anno.
Il festival, infine, non è solo un appuntamento che incoraggia a vedere con occhi nuovi la città e a suscitare emozioni attraverso luci, colori e altri stimoli. Nel ricco programma sono infatti comprese anche performance, spettacoli e occasioni per mettersi alla prova, anche in prima persona, con nuovi strumenti digitali e interattivi.