Qual è l'eredità delle innovazioni espresse dal movimento futurista nella grafica e nella relazione tra parola e immagine? A partire dalle sperimentazioni di Marinetti e colleghi, la nuova mostra alla Casa d'Arte Futurista Depero traccia un itinerario che ripercorre tutto il XX secolo.
Prendendo avvio dalle sperimentazioni promosse da Filippo Tommaso Marinetti nel manifesto L’immaginazione senza fili e le parole in libertà, risalente al 1913, la mostra In font we trust. Arte e tipografia dalle Collezioni del Mart unisce testimonianze di matrice futurista con sperimentazioni condotte nei decenni successivi, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Aperta fino al 28 gennaio 2018 alla Casa d’Arte Futurista Depero, la rassegna convoglia nelle sale del museo – fondato dal creatore del celeberrimo Libro imbullonato – recentemente tornato in stampa – opere, manifesti, esempi di editoria sperimentale e documenti d’archivio in un’ottica estesa all’intero XX secolo.
L’interesse degli esponenti della corrente futurista verso questi temi emerge nel già citato Manifesto, opera che teorizza – per la prima volta – il ricorso simultaneo a più caratteri tipografici e in corpi diversi. Tale “principio” sarà seguito in tutta la produzione editoriale futurista, come attesta l’iconico Zang tumb tuuum. Adrianopoli ottobre 1912 parole in libertà del 1914 (in apertura, il frontespizio dell’opera). Il percorso espositivo, nella sua indagine temporale, procede poi verso gli anni Cinquanta del Novecento, quando l’eredità delle avanguardie storiche trovò nuova linfa grazie alle ricerche verbovisuali e ai movimenti che indagarono il rapporto tra parola e immagine. Fu il caso, tra gli altri, di Poesia concreta, con Carlo Belloli, del gruppo Noigandres, degli artisti del Gruppo 70 e di Fluxus.
Il percorso espositivo riunisce inoltre opere di Vincenzo Agnetti, Alain Arias-Misson, Alighiero Boetti, Jean-Francois Bory, Henry Chopin, Paul De Vree, Emilio Isgrò, Ketty La Rocca,Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Maurizio Nannucci, Giulia Niccolai e Giovanna Sandri.
Sono presenti anche una selezione di lavori di Mail Art, tra cui una serie di francobolli d’artista di Piermario Ciani, i collages di Pablo Echaurren e le creazioni di grandi nomi del graphic design internazionale, come AG Fronzoni e Leonardo Sonnoli. Per i visitatori della mostra, in omaggio, è disponibile la locandina dell’esposizione firmata proprio dallo stesso Sonnoli – insignito del Compasso d’Oro per il design della comunicazione, nel 2011 – con Paolo Tassinari.