Attraverso la ultradecennale passione per l’arrampicata e l’aviazione, l'artista Michel Comte ha potuto osservare i paesaggi della Terra, in particolare quelli glaciali. Da Roma e da Milano prende avvio un progetto artistico che intende porsi come "chiamata alla armi" rispetto alle questioni ambientali.
Prende il nome di Black Light, White Light la nuova installazione su larga scala realizzata da Michel Comte ed esposta, fino all’1 gennaio, alla Triennale di Milano. Con questo intervento, la cui inaugurazione è stata preceduta dall’opening della mostra Light al MAXXI di Roma, il fotografo di nazionalità svizzera delinea un’ulteriore tappa nel percorso espositivo che lo porterà, tra l’anno in corso e il 2018, a presentare una serie di lavori in tutto il mondo, secondo un processo che “ha l’ambizione di agire come richiamo alla realtà e alla verità, come dichiarazione politica e chiamata alle armi“.
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In Black Light, White Light i visitatori sono incoraggiati a misurarsi con “un mondo silenzioso e luminoso dove è possibile apprezzare la preziosa energia che il pianeta Terra – insieme all’umanità – può produrre.”
Comte è noto per la capacità di offrire esperienze di immersione nei paesaggi naturali, dando particolare rilievo alla documentazione degli effetti prodotti dal cambiamento climatico. Impiega sculture, fotografie, video installazioni e proiezioni per dare evidenza ai fenomeni che stanno concretamente avvenendo nel nostro pianeta, come l’innalzamento dei livelli degli oceani e la progressiva riduzione delle superfici dei ghiacciai.
“Siamo al punto di svolta – ha sottolineato l’artista – e grazie alle nuove tecnologie e alla conoscenza di oggi abbiamo la possibilità di intraprendere un reale cambiamento verso il meglio“.