Una delle sedi museali più prestigiose della Grande Mela rende omaggio a un indiscusso talento pittorico. Quello di David Hockney, che a luglio ha festeggiato il suo ottantesimo compleanno.
Il 2017 è senza dubbio un anno sfavillante per David Hockney. Celebrato da mostre allestite ai diversi capi del mondo, l’artista britannico sta per approdare a New York, dove il MET gli dedica una grande monografica, visitabile dal 27 novembre al 25 febbraio.
Curata da Ian Alteveer, coadiuvato da Meredith Brown, l’esposizione ripercorre le numerose tappe di un’intensa carriera, che si protrae da circa sessant’anni. Classe 1937, Hockney ha scritto un importante capitolo della storia creativa occidentale, a partire dagli anni Sessanta. Servendosi di un ampio ventaglio di strumenti e tecniche ‒ dalla pittura al disegno, dal video alla fotografia ‒, l’artista britannico ha saputo declinare le potenzialità del supporto bidimensionale.
La mostra newyorkese rende omaggio alla vulcanica attività di Hockney evocando le sue gesta artistiche attraverso le opere più iconiche, come gli esordi astratti, le sperimentazioni al confine tra illusione e realismo compiute nei decenni successivi fino ai celeberrimi paesaggi, dove si mescolano senso della rappresentazione e dinamiche percettive.
Proprio i dipinti realizzati negli ultimi tre anni nel sud della California, dove Hockney è tornato a vivere nel 2013, costituiscono la novità della rassegna. Le opere, infatti, vengono esposte per la prima volta negli Stati Uniti, innescando un affascinante dialogo visivo con i lavori realizzati dall’artista in gioventù.
[Immagine in apertura: David Hockney, A Bigger Splash, dettaglio, 1967 © David Hockney. Photo © Tate, London, 2017]