Fino al 4 gennaio, la mostra SuperDesign" alla galleria R & Company di New York svela lo specifico contributo dei movimenti radicali italiani in una prospettiva storica, alla ricerca delle connessioni con le ricerche e le produzioni contemporanee.
Piero Gilardi, Archizoom Associati, Studio 65, Ugo La Pietra, Studio A.R.D.I.T.I., Gino Marotta, Superstudio, Ettore Sottsass, Gianfranco Frattini e Gianni Pettena: sono loro alcuni dei protagonisti della mostra SuperDesign, curata da Maria Cristina Didero e dedicata al design radicale italiano con un’attenzione per il decennio 1965-1975.
Aperta fino al 4 gennaio, presso la galleria R & Company di New York, la rassegna è il risultato di un lungo lavoro di ricerca e di una vasta campagna di raccolta dati, che ha comportato anche interviste e contatti frequenti con gli autori presentati. Oltre a una selezione delle loro opere e a importanti testimonianze fotografiche – relative anche agli interni progettati e a numerose azioni promosse, spesso nello spazio pubblico di città come Firenze – il percorso di SuperDesign include un lungometraggio documentario diretto di Francesca Molteni.
Nei suoi 62 minuti di durata, combina rari filmati d’archivio, in parte inediti, e le interviste ai nomi di punta di quella straordinaria stagione. Con questa nuova mostra newyorkese, aperta a breve distanza dalla chiusura della retrospettiva Ettore Sottsass: Design Radical ospitata al Met Breuer di New York, prosegue la fase di riscoperta e di analisi profonda del design radicale italiano.
Le teorie e le produzioni degli autori legati a questa corrente hanno determinato un “profondo e duraturo cambiamento nel modo in cui il mondo pensa all’atto e all’esito del design“, aprendo il campo a possibilità infinite, cui continuano a guardare con interesse anche designer e architetti contemporanei.
[Immagine in apertura: Design by Studio 65, Piero Gilard, Pietro Derossi, Giorgio Ceretti & Riccardo Rosso, Guido Drocco & Franco Mello. Produced by Gufram]