Vincitore del Premio Strega 2017 con il romanzo "Le otto montagne", lo scrittore milanese Paolo Cognetti ha raccolto nel saggio "New York è una finestra senza tende" le sue impressioni su una delle città più visitate (e raccontate) del mondo.
“Questo libro è frutto di diversi viaggi a New York. Il risultato è una mappa ottenuta per accumulazione di appunti – piena di buchi, libri che non ho letto, posti che non ho visitato. Del resto, se scrivere una guida sulla città più raccontata al mondo ha un senso, l’unico senso possibile è che sia incompleta, particolare e mia.”
Con queste parole, lo scrittore Paolo Cognetti, classe 1978, introduce il suo saggio New York è una finestra senza tende. Pubblicato da Laterza e accompagnato da un DVD, il volume dedicato alla città statunitense ne tratteggia un’immagine sospesa tra dati tangibili, misurabili, esperibili – l’insieme delle sue isole, i ponti, i palazzi, le strade, gli otto milioni di abitanti – e la sua stessa immagine, da sempre al centro di visioni, storie, sogni.
“Ho pensato di poter prendere tutte le storie mai raccontate – tutte le trame inventate da un essere umano, tutti i personaggi e i luoghi – e di metterle insieme per formare un mondo, e ho pensato che se quel mondo avesse avuto una capitale, ecco, io c’ero finito in mezzo. Mi trovavo nella capitale dell’immaginazione”, ha indicato ancora a riguardo lo scrittore, balzato agli onori della cronaca letteraria internazionale nei mesi scorsi per essersi aggiudicato l’ultima edizione del Premio Strega con l’acclamato Le otto montagne, edito da Einaudi e tradotto in molte lingue straniere.
New York è una finestra senza tende è un libro per chi sogna la Grande Mela, per chi la conosce, per chi ha scelto di restarle distante, per chi ne ha costantemente nostalgia.