Dato alle stampe nel 1843, A Christmas Carol è un grande classico del Natale, ispirazione per film e spettacoli. Noto al grande pubblico per opere come Oliver Twist o ll circolo Pickwick, Dickens l'avrebbe scritto anche spinto da un'esigenza molto concreta, che lo accomunava proprio a quei personaggi di cui scriveva con così tanta empatia.
Ragioni di tipo economico avrebbero spinto Charles Dickens a scrivere A Christmas Carol (conosciuto in Italia come Canto di Natale), il celeberrimo romanzo breve che tanta fortuna avrebbe riscosso anche decenni dopo la sua ultimazione.
A sostenere questa tesi è la docente di lingua inglese Catherine Golden, che in un contenuto apparso sul sito dello Smithsonian’s National Postal Museum – struttura preposta alla conservazione, allo studio e alla presentazione della storia postale e della filatelia – ha evidenziato come lo scrittore avrebbe composto quest’opera spinto dal bisogno di sostenere la sua numerosa famiglia.
Scritta da un romanziere diverso dai contemporanei proprio perché conosceva personalmente i drammi sociali che raccontava, questa storia si sarebbe tradotto in un incoraggiamento ad adottare atteggiamenti più caritatevoli. Ispirazione per film, spettacoli teatrali, opere di animazione, fumetti e protagonista di innumerevoli riletture A Christmas Carol è la storia della conversione dell’avido Ebenezer Scrooge, in seguito ai visionari incontri con gli spiriti del Natale del passato, del presente e del futuro.
Venne pubblicata per la prima volta nel dicembre 1843 e il successo fu pressoché immediato, anche per le modalità con cui alcuni temi sociali della società inglese dell’epoca veniva trattati, dalla miseria allo sfruttamento dei minori. Le 6mila copie della stampa d’esordio si esaurirono nel giro di una settimana; tuttavia, nonostante le ristampe, il prezzo relativamente basso che era stato fissato non procurò a Dickens gli introiti effettivamente sperati.
Ciò nonostante, l’empatia dimostrata dall’autore verso le fasce più povere della società – lui stesso proveniva da una famiglia di umili origini – e il suo spirito generoso vengono ancora oggi associati a questo fortunato romanzo e alla sua figura. E chissà che non sia proprio questa la “ricchezza” più grande verso cui tendere.
[Immagine in apertura: Illustrazione di John Leech per Canto di Natale, scritto da Charles Dickens, 1843]