È il PAC Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano ad accogliere la monografica "Il territorio dell'architettura. Gregotti e Associati 1953_2017", che ripercorre la decennale esperienza dello studio fondato da Vittorio Gregotti, inserendola nel panorama architettonico europeo.
Resterà aperta fino all’11 febbraio 2018 Il territorio dell’architettura. Gregotti e Associati 1953_2017, la mostra con cui Milano omaggia l’architetto Vittorio Gregotti a 90 anni dalla nascita. Originario di Novara, dove è nato nel 1927, il progettista si è in effetti formato proprio al Politecnico del capoluogo lombardo, laureandosi nel 1952.
Il suo nome si lega a tutti gli ambiti della disciplina: Gregotti si è infatti dedicato all’insegnamento – prestando servizio in prestigiosi istituti internazionali, tra cui le Università di Tokyo, Buenos Aires, San Paolo, Losanna, Harvard, Princeton, Cambridge (in Inghilterra), l’MIT di Cambridge (in Massachusetts, Stati Uniti) e vari atenei italiani; si è applicato alla curatela di mostre e naturalmente alla progettazione architettonica attiva, prima in formazione congiunta, dal 1974 con lo studio Gregotti Associati, di cui è presidente e fondatore.
Significativo il suo contributo anche sul fronte editoriale ed espositivo: Accademico di San Luca dal 1976 e di Brera dal 1995, Gregotti è stato redattore di Casabella dal 1953 al 1955 e ha ricoperto il ruolo di direttore del settore arti visive e architettura della Biennale di Venezia, dal 1974 al 1976.
Curata da Guido Morpurgo, con l’allestimento di Studio Cerri & Associati e l’ordinamento di Sergio Butti, Il territorio dell’architettura. Gregotti e Associati 1953_2017 celebra la carriera di una figura di assoluto rilievo nel panorama nazionale ed estero, ripercorrendo anche le tappe salienti di 60 anni di progettazione internazionale.
Lungo il percorso espositivo si susseguono 60 disegni, 40 modelli originali in scale e 700 tra riproduzioni e fotografie, rivelando analogie e novità del linguaggio architettonico di Gregotti a partire dalle opere risalenti agli anni Cinquanta.
Il distintivo approccio metodologico e la varietà degli interventi messi a punto viene evidenziato dalla monografica milanese, che presenta tra gli altri anche i progetti “antropogeografici” degli anni Settanta, per le università di Firenze e della Calabria, gli interventi per le città europee degli anni Ottanta, come il centro culturale di Belém a Lisbona, e le opere più recenti ultimate in Africa e in Cina.
Associata a un catalogo che riunisce contributi critici di Rafael Moneo, Joseph Rykwert e Franco Purini, Il territorio dell’architettura. Gregotti e Associati 1953_2017 segna l’avvio di un nuovo orientamento curatoriale del PAC. D’ora in poi, altri grandi Maestri italiani dell’architettura e del design saranno al centro di retrospettive: nel 2018 sarà la volta di Enzo Mari, con una ricca antologica; per il 2019 è stata annunciata una mostra dedicata a Ignazio e Jacopo Gardella.
[Immagine in apertura: Studio Gregotti Associati, Città nuova di Pujiang, Shanghai, Cina, 2001-2017. Veduta notturna di un tessuto di ville urbane di grandi dimensioni]