Due anime romantiche, nella vera accezione del termine, dialogano fra le sale di Villa Colloredo Mels, nell’ambito della mostra curata da Vittorio Sgarbi.
Nonostante secoli di storia li dividano, Lorenzo Lotto e Giacomo Leopardi sono accomunati da una sensibilità affine, che affonda le radici in uno spirito romantico e inquieto. A partire dal 21 dicembre, e fino all’8 aprile, la mostra Lorenzo Lotto dialoga con Giacomo Leopardi, a cura di Vittorio Sgarbi, accosterà i due Maestri sullo sfondo di Villa Colloredo Mels, a Recanati.
La scelta della sede espositiva e del contesto geografico non è di certo casuale. Il museo, infatti, custodisce una serie di capolavori del Lotto, che a Recanati fece tappa durante i suoi viaggi dal nord al sud dello Stivale; naturalmente, la cittadina marchigiana è nota soprattutto per aver dato i natali al poeta Leopardi che, al pari dell’artista veneto, fu consacrato alla fama solo tardivamente.
Le opere del Lotto saranno esposte insieme a preziosi manoscritti e documenti del poeta, restituendo i contorni di un legame a distanza fra due uomini dotati di un’incredibile attitudine contemplativa e di un talento artistico senza pari. In occasione della mostra il museo civico di Villa Colloredo Mels inaugurerà anche un nuovo progetto di allestimento delle sale dedicate a Lorenzo Lotto, a cura dell’architetto Bruno Mariotti dello studio CH Plus.
Il polittico di San Domenico, la pala della Trasfigurazione, il San Giacomo Maggiore e la celeberrima Annunciazione (in dettaglio nell’immagine in apertura) ‒ appartenenti alla collezione del museo ‒ saranno affiancate ad altri emblemi della pittura di Lotto come la Caduta dei Titani, conservato in una raccolta privata, e una triade di ritratti: il Giovane gentiluomo delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Gentiluomo con lettera (Fioravante Avogaro), presente in una collezione privata, e il Ritratto di Ludovico Grazioli della Fondazione Cavallini Sgarbi.