A cinquant’anni di distanza dalla morte di Ernesto Guevara, Milano rende omaggio alla sua memoria con una mostra che ne ripercorre la storia pubblica e privata.
È trascorso mezzo secolo da quel 9 ottobre 1967 in cui Ernesto Guevara, catturato in Bolivia insieme ai suoi compagni di guerriglia, fu assassinato nel villaggio de La Higuera. Nonostante lo scorrere del tempo, l’epopea del “Che” resta ben viva nell’immaginario presente, a conferma dell’impronta che ha lasciato nella storia contemporanea.
Un’ulteriore testimonianza di interesse arriva dalla mostra Che Guevara. Tu y todos, allestita presso la Fabbrica del Vapore di Milano dal 6 dicembre al primo aprile 2018. Curata da Daniele Zambelli, Flavio Andreini, Camilo Guevara e Maria del Carmen Ariet Garcia, e arricchita dalla “colonna sonora” originale composta da Andrea Guerra, la rassegna accompagna il pubblico attraverso le vicende pubbliche e private di Guevara, tra mito e realtà.
Oltre mille documenti, custoditi presso l’Archivio del Centro Studi Che Guevara, animeranno una mostra di sicuro impatto visivo, organizzata intorno a tre importanti nuclei tematici: il contesto geo-politico in cui Guevara si trovò a vivere, la sua biografia e l’universo personale del “Che”, innervato di affetti e vicende intime, che trovano ampio spazio nei suoi diari e nelle sue poesie.
Dai ricordi familiari sullo sfondo dell’infanzia e dell’adolescenza agli studi di medicina, dai celeberrimi viaggi attraverso l’America Latina fino all’inizio dell’avventura rivoluzionaria e al suo epilogo, la mostra milanese annoda i fili di un’epopea straordinaria. A rendere ancora più suggestiva l’esposizione contribuisce l’intervento dell’artista americano Michael Murphy: una poderosa ricostruzione multidimensionale basata su una serie di scatti storici.