I sistemi di archiviazione e conservazione dei musei sono protagonisti degli scatti di Stefano Graziani. Ora in mostra all’Osservatorio della Fondazione Prada, a Milano.
Si intitola Questioning Pictures la rassegna dedicata dall’Osservatorio della Fondazione Prada, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, al linguaggio fotografico di Stefano Graziani, autore fra i più promettenti dei nostri giorni.
Fino al 26 febbraio, la mostra, curata da Francesco Zanot, offre al pubblico un colpo d’occhio sulla fotografia come mezzo narrativo e come strumento di catalogazione.
Proprio l’idea di archivio è al centro del progetto espositivo, che riunisce un nuovo corpus di opere commissionate dalla Fondazione Prada a Graziani, aventi per soggetto le raccolte di musei del calibro del Canadian Centre for Architecture (CCA) di Montreal, del Sir John Soane’s Museum di Londra, del Kunstmuseum Basel, del Museum Insel Hombroich di Neuss, e tornando in Italia, del Museo di Castelvecchio a Verona e della gipsoteca del Museo Canova a Possagno.
In linea con la sua pratica, Graziani ha puntato lo sguardo sul legame tra fotografia e oggetto museale, agendo in un duplice solco, quello puramente documentativo e quello di una reinterpretazione soggettiva, inserendo nell’immagine alcuni elementi di disturbo e mostrando all’osservatore archivi normalmente inaccessibili.
Il tutto è reso ancora più efficace dal display firmato studio OFFICE Kersten Geers David Van Severen: un sistema di paraventi modulabili e colorati disposti sui due livelli dell’Osservatorio.
[Immagine in apertura: Veduta della mostra Questioning Pictures: Stefano Graziani, Fondazione Prada Osservatorio, Milano, fino al 26 febbraio 2018. Photo by Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti. Courtesy Fondazione Prada]