L’artista tarantino Giulio De Mitri è autore di due installazioni site-specific in altrettante aree archeologiche della sua città d’origine. Reinterpretando le vestigia del passato attraverso l’arte contemporanea.
Si intitola Scavi di luce il ciclo di installazioni site-specific messo a punto da Giulio De Mitri nella Necropoli greca e nella Cripta del Redentore a Taranto, sullo fondo del progetto Percorsi di Archeologia Urbana/Taranto Sotterranea. Fino al 6 gennaio le opere dell’artista tarantino illumineranno le due importanti aree archeologiche, regalando al pubblico un’inedita esperienza di visita.
Scavando nella storia, nel mito e nella memoria collettiva, De Mitri getta nuova luce ‒ è il caso di dirlo ‒ su un passato millenario, fornendogli una “veste” contemporanea e proponendo un viaggio attraverso le epoche all’insegna della creatività.
Come sottolinea il critico e curatore Roberto Lacarbonara nel testo di presentazione, “nella superficie specchiante dell’acciaio riverberano i riflessi della luce, s’insediano le tracce del cielo e dello spazio circostante, manifestando la piena mutevolezza di una plasticità impalpabile”. Un risultato suggestivo, che non può lasciare indifferenti.
[Immagine in apertura: Giulio De Mitri, Scavi di Luce, 2017. Installazione ambientale site specific, Cripta del Redentore di via Terni, Taranto]