Dai Monti Sibillini, nelle Marche, al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano: il patrimonio artistico di una delle regioni ferite dal sisma del 2016 viene presentato in un emozionante percorso espositivo.
Curata da Daniela Tisi e Vittorio Sgarbi, Capolavori Sibillini. Le Marche e i luoghi della bellezza è la mostra che conduce nelle sale del Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano una prestigiosa selezione di 56 opere, provenienti dalla regione del Centro Italia colpita dal terremoto del 24 agosto 2016.
Aperta fino al 30 giugno 2018 e articolata in 5 sezioni, l’esposizione riunisce nel capoluogo lombardo grandi nomi dell’arte che hanno operato in questo territorio, come Perugino, Fortunato Duranti, Spadino, Cristoforo Munari, Crivelli, Cristoforo Unterperger, Corrado Giaquinto, Simone De Magistris, Ignazio Stern, Nicola di Ulisse da Siena, Salvatore Monosilio e Vincenzo Pagani.
Promossa dalla Rete Museale dei Sibillini – istituzione nata nel 2013 e costituita da 10 Comuni appartenenti alle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, situati all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini – Capolavori Sibillini rientra nel grande progetto di valorizzazione artistica della Marche, messo a punto in seguito al recente evento sismico; si tratta di un processo destinato a proseguire, con ulteriori tappe nella stessa Milano, nel corso del 2018.
“Con grande entusiasmo il Museo Diocesano Carlo Maria Martini ha accolto la richiesta di Regione Marche di ospitare questa mostra, con la consapevolezza di custodire preziose opere che sono rimaste senza casa dopo gli eventi sismici dello scorso anno, ma soprattutto con la speranza di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione di un patrimonio di straordinaria bellezza ancora poco noto al pubblico milanese”, ha sottolineato Nadia Righi, Direttore dell’istituto.
Disseminate in una specifica porzione delle Marche, queste opere sono accomunate dall’ubicazione in località comprese nei Monti Sibillini, in “uno dei paesaggi più belli delle Marche, ricco di preziose testimonianze archeologiche, capolavori artistici e di saperi, usi e costumi”, come evidenziato da Daniela Tisi, Direttore della Rete Museale dei Sibillini.