Non solo fashion: nel corso della sua lunga carriera, Pierre Cardin si è messo alla prova anche con il design dell'arredo, sperimentando tecniche e combinazioni. Una mostra ripercorre l'esperienza di un intero quinquennio.
Resterà aperta solo dal 17 al 24 gennaio Pierre Cardin. Sculptures utilitaires 1970 – 1975, la mostra con cui Sotheby’s a Parigi continua a rendere omaggio ai grandi designer che si susseguiti nel corso del XX secolo. Dopo le monografiche dedicate a Jacques Lacloche, Pierre Staudenmeyer e Diego Giacometti, il nuovo anno sarà avviato dall’esplorazione di un lato meno conosciuto del creativo francese, il cui nome è soprattutto associato al ruolo di couturier. Negli spazi della galleria parigina il pubblico avrà l’opportunità di conoscere l’interesse dell’ “inventore della moda futuristica” per il design dei mobili laccati.
Nel corso degli Anni Settanta, Cardin si avvicinò infatti alla progettazione di arredi, avviando una serie di collaborazioni con alcuni dei più grandi artisti e designer dell’epoca – tra cui Francesco Bocola, Claude Prevost, Boris Tabacoff, Paolo Leoni e Christian Adam – senza rinunciare al suo stile distintivo. 25 di questi prodotti, tra sedie, lampade e altri oggetti, cui lo stesso designer assegnò la definizione di “sculptures utilitaires”, compongono il percorso espositivo della mostra parigina.
Si tratta di pezzi eleganti e riconoscibili, molto ricercati sul mercato, testimoni dello slancio propositivo e sperimentale di Cardin che, con il tempo, si dedicò a questo specifico filone aprendo anche uno studio dedicato. Prodotti in serie estremamente limitate – dagli 8 ai 10 pezzi – questi arredi presentano superfici in legno laccato, talvolta associato a materiali preziosi come l’ebano, in altri casi accompagnato da dettagli con materiali più insoliti e sorprendenti come gomma, acciaio e poliuretano.
[Immagine in apertura: Pierre Cardin, Présentoir, 1980]