È un invito al viaggio, "all'attraversamento della Penisola nella sua parte più intima, alla scoperta di nuovi luoghi", a caratterizzare Arcipelago Italia, il progetto con cui l'Italia sarà presente alla prossima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, dal prossimo 26 maggio.
Dopo il focus sulle periferie, con il progetto curato da TAMassociati nel 2016, alla 16. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia l’Italia sarà rappresentata dal progetto curato dall’architetto Mario Cucinella, incaricato dal MiBACT.
Arcipelago Italia – questo il nome dell’intervento proposto – sarà “una mostra in tre atti” e porterà sulla scena internazionale le cosiddette “aree interne”. L’attenzione si condenserà, infatti, su quel 60% del territorio italiano, abitato dal 25% circa della popolazione nazionale, nel quale i fenomeni dello spopolamento, dell’invecchiamento della popolazione, dell’impoverimento potrebbero incidere, nel giro di qualche decennio, in forma decisiva e irreparabile.
Itinerari, Futuro, Progetti Sperimentali sono le tre “macroaree” che definiscono il percorso di Arcipelago Italia.
Nella prima sezione i visitatori potranno intraprendere una sorta di viaggio nei territori interni italiani, restituiti attraverso la lente dell’architettura contemporanea. Saranno infatti presentati una selezione dei progetti pervenuti al curatore dopo la call lanciata nei mesi scorsi e riservata agli architetti. Su un totale di circa 550 candidature, i 65 interventi scelti forniranno esempi “virtuosi, empatici e misurati” delle modalità con cui l’architettura è in grado di rispondere alle specifiche esigenze di questa significativa porzione del Paese.
In Futuro, l’attenzione si sposterà su dati e proiezioni raccolti dal Cresme: gli indicatori forniti chiariranno le tendenze in atto e gli orizzonti previsti per i prossimi anni. Infine, 6 studi sono stati coinvolti da Cucinella e presenteranno 5 Progetti sperimentali, ovvero prototipi concretamente calati in altrettante aree interne. Le zone scelte per queste “sperimentazioni”, frutto anche del confronto con le comunità residenti, enti e soggetti che operano in loco, sono: la Barbagia con la piana di Ottana, in Sardegna; la Valle del Belìce con Gibellina, in Sicilia; Matera e gli scali ferroviari di Ferrandina e Grassano, in Basilicata; Camerino, nelle Marche, all’interno della zona dell’Italia Centrale colpita dal terremoto del 2016; l’Appennino Tosco-Emiliano, con particolare attenzione per il Parco delle Foreste Casentinesi.
Il Padiglione Italia sarà visitabile per un intero semestre, a partire dal 26 maggio prossimo; dal mese di giugno prenderà via un ciclo di 4 attività tematiche.
Dibattiti, conferenze, laboratori, workshop avranno come protagonista parte del team curatoriale, in un confronto aperto alle scuole e alle università; in programma anche una serie di letture nel Giardino delle Vergini, a partire dai testi e dalle lettere di Giancarlo De Carlo.