Prima scoperta archeologica del 2018 in Egitto: un nuovo edificio funerario in blocchi di calcare e in mattoni di fango è stato riportato alla luce nei pressi di Giza. All’interno, oltre a un bacino di purificazione e altri vani, sono presenti pitture parietali in buono stato di conservazione.
Prosegue, anche in questo inizio 2018, la scia positiva di ritrovamenti archeologici in Egitto, in continuità il trend avviato lo scorso anno. Mentre vanno avanti i lavori finalizzati alla costruzione del nuovo Grand Egyptian Museum, la colossale struttura museale progettata da Heneghan Peng Architects che sta sorgendo nei pressi di Giza, giunge infatti la notizia della scoperta di una tomba risalente a 4.400 anni fa.
A riferirlo sono fonti del locale Ministero delle Antichità (dal cui profilo Facebook proviene l’immagine in apertura), che fissano nei pressi della Grande Piramide di Giza il luogo in cui è avvenuta questa importante scoperta. Nel corso degli scavi che stanno riguardando lo storico complesso, gli archeologi hanno riportato alla luce una tomba che apparterebbe a “un’alta funzionaria che aveva un forte legame con il palazzo reale“, come ha riferito lo stesso Ministro nei giorni scorsi.
Per gli egittologi si tratterebbe della sacerdotessa Hetpet, la cui silhouette è ripetuta su alcuni dei raffinati dipinti murali presenti all’interno, in larga parte ben conservati. L’asse temporale si spinge dunque indietro nel tempo fino alla V dinastia per ricostruire il profilo di Hetpet, personalità direttamente legata alla dea Hathor, la protettrice della fertilità e del parto.
Oltre a questi elementi decorativi già in parte decodificati, all’interno della struttura architettonica in blocchi di calcare e pareti in mattoni di fango, definita da un’entrata che conduce a un santuario a forma di “L”, sono riemerse anche presenze curiose e particolari. È il caso delle scene relative agli spettacoli di danza e musica e di alcune scimmie raffigurate come animali domestici.
Una di queste, in particolare, è colta in un movimento simile a una danza, dinanzi a un’orchestra: si tratta di una scena rara, fin qui scoperta solo in un’altra tomba.
Sulla parete vennero inoltre realizzate anche scene di vita quotidiana dai colori brillanti che restituiscono importanti informazioni relative ad attività come la pesca, la coltivazione della terra e la macellazione degli animali.