La scalinata di rappresentanza del Kunsthistorisches Museum presenta, sul muro a nord del vano di ingresso, tredici figure particolarissime, cariche di significati e rimandi simbolici eppure dipinte con un realismo sensuale, che permette di apprezzare ogni dettaglio come se fossero vere. Autore di questo ciclo di dipinti murari è Gustav Klimt, di cui il museo a Vienna celebra quest'anno il centenario della morte.
A 100 anni esatti dalla sua scomparsa, Gustav Klimt è al centro di un’originale omaggio da parte del Kunsthistorisches Museum di Vienna, che per l’importante anniversario permetterà ai visitatori – dal prossimo 13 febbraio e fino al 2 settembre – di ammirare a distanza ravvicinata alcune delle creazioni iniziali del Maestro della Secessione.
La scalinata principale del museo viennese è infatti incornicata da colonne, arcate e figure dipinte proprio da Klimt, cui ora il pubblico può avere accesso a dispetto della collocazione di norma inaccessibile, tramite un ponteggio allestito per l’occasione.
Klimt aveva appena 28 anni quando, tra il 1890 e l’anno seguente, ricevette l’incarico di decorare gli spazi interstiziali presenti tra le arcate e il doppio colonnato sul muro a nord della scalinata di rappresentanza. Ad assisterlo in questa importante commessa – la realizzazione di un ciclo pittorico in 42 parti, sui quattro muri del monumentale vano scale – c’erano il fratello Ernst e l’amico Franz Matsch.
Il soggetto della serie di pitture è quantomai impegnativo, trattandosi della rappresentazione – figurata – della storia dell’arte, dall’antico Egitto all’Ottocento: epoche, stili, centri di produzione sono personificati da uomini e donne in posa, i cui stessi attributi sono rappresentativi del periodo che vogliono simboleggiare.
Gustav Klimt era responsabile di 13 di questi personaggi, dipinti a olio su tela in studio e letteralmente incollati alle pareti 6 mesi più tardi, per l’inaugurazione del Kunsthistorisches Museum. A dispetto della tecnica esecutiva a dir poco anomala, il ciclo è giunto fino a noi in perfette condizioni, tant’è che non è mai stato sottoposto neppure a un restauro.
Per quanto realizzate all’inizio del proprio excursus artistico, le figure dipinte da Klimt prefigurano già alcuni dei maggiori caratteri distintivi della Secessione Viennese: si pensi alla scelta di modelli e modelle per le sue metafore visive, per non parlare dell’incredibile connubio di realismo della rappresentazione e significati simbolici veicolati. Affacciandosi sul vano centrale da dietro i capitelli, appoggiandosi mollemente alle arcate del colonnato, la Venere in stile rinascimentale e la Pallade Atena di epoca greca sono allo stesso tempo bellissime donne di sensuale verosimiglianza e l’incarnazione di ideali utopici e culture che hanno informato intere civiltà.