10 Febbraio 2018
La città tedesca ospita una grande rassegna dedicata a uno degli artisti più celebri del Barocco europeo. Analizzando i suoi modelli di riferimento e l’impatto che la sua pittura ebbe sulle generazioni successive.
Ha inaugurato solo pochi giorni fa la mostra Rubens. The Power of Transformation, allestita fino al 21 maggio tra le sale dello Städel Museum di Francoforte su Meno. Un vero e proprio excursus visivo nella pittura di Peter Paul Rubens, grazie a un dialogo tra le sue opere e quelle dei predecessori, senza dimenticare l’eredità consegnata dall’artista alle generazioni successive.
Le oltre 100 opere in mostra ‒ fra cui 31 dipinti e 23 disegni realizzati da Rubens ‒ testimoniano i molti legami fra la pittura del Maestro e le sue fonti di ispirazione, che affondano le radici nei temi mitologici e nella scultura classica, così come negli episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Emblema dell’epoca barocca, Rubens diede vita a una pittura davvero unica nel suo genere, mescolando consapevoli rimandi al passato e il desiderio di apertura verso dettami fortemente contemporanei e di grande impatto visivo. Ne è un esempio l’Ecce Homo che campeggia nella prima sala espositiva, documentando il complesso iter creativo seguito dall’artista.
Oltre ai capolavori del Maestro nordico, la rassegna offre al pubblico la possibilità di ammirare opere di pari bellezza, firmate da artisti del calibro di Tiziano, Tintoretto, Goltzius, Rottenhammer, Giambologna, Van Tetrode e Van der Schardt.
[Immagine in apertura: Peter Paul Rubens, con Frans Snyders e Jan Wildens, Cimon and Efiginia, 1617 circa. Gemäldegalerie, Kunsthistorisches Museum, Vienna © KHM-Museumsverband]