Luogo simbolo della capitale spagnola, Plaza Mayor ha recentemente celebrato il traguardo del 400° anniversario puntando sull'arte contemporanea. Con una delle grandi sculture aeree che hanno reso celebre nel mondo l'artista statunitense.
Per una decina di giorni, la statua dell’ex re di Spagna Felipe III nella centralissima Plaza Mayor, a Madrid, è stata “sormontata” da una sorprendente nuvola multicolore. Realizzata con strati di fibre di polietilene sovrapposti, l’installazione è solo il più recente degli interventi temporanei commissionati all’artista Janet Echelman.
Nota per la sua produzione di vaste sculture eteree, integrate con l’architettura, l’autrice è stata incaricata di concepire un’opera in occasione delle celebrazioni per il 400esimo anniversario di Plaza Mayor, la cui costruzione venne visionata proprio da Felipe III.
Impiegando un materiale considerato 15 volte più resistenti dell’acciaio – le fibre di polietilene sono state estruse, quindi intrecciate, annodate e giuntate insieme – Echelman ha dato vita a un multiforme volume non statico, ma capace di mutare il proprio aspetto a seconda del vento e dei cambiamento del meteo.
Tale lavoro va collocato all’interno di un’indagine sul tema del tempo che l’artista sta portando avanti da alcuni anni. 1.78 Madrid – questo il titolo dell’installazione site-specific – fa infatti riferimento al numero di microsecondi “sottratti” alle 24 ore che compongono il giorno in seguito al terremoto di magnitudo 8.9 che ha colpito il Giappone, nel 2011. Secondo le analisi degli scienziati della NASA, infatti, da allora il movimento di rotazione della Terra ha subito una accelerazione.
“Sento il bisogno di trovare momenti di contemplazione nel mezzo della vita quotidiana della città” – ha dichiarato l’artista. – “Se la mia arte può creare un’opportunità per contemplare i cicli del tempo e ricordarci di ascoltare i nostri sé interiori, allora credo possa essere l’inizio di una trasformazione.”
1.78 Madrid è stata esposta fino al 19 febbraio scorso.
[Immagine in apertura: © Janet Echelman, Inc., 2018, photo by João Ferrand]