Dopo le installazioni site-specific già realizzate Parigi, Francoforte e Vienna, il collettivo Numen/For use ha presentato una nuova scultura abitabile negli Stati Uniti. Misurandosi con un'iconica architettura del Novecento.
Hanno messo a segno un altro successo i creativi del collettivo Numen/For Use, il cui nome è ormai da anni sinonimo di sinuose installazioni temporanee, in grado di allargare la gamma delle esperienze da provare in prima persona.
Con il recente progetto Tape, concepito per gli interni brutalisti del Des Moines Art Center, negli Stati Uniti, in occasione della mostra Drawing in Space hanno scelto di rendere concreta per gli utenti la possibilità di conoscere ed esperire lo spazio da più punti di osservazione.
Realizzata su vasta scala impiegando oltre mille rotoli di nastro, la struttura può essere assimilata a una sorta di ragnatela traslucida, al cui interno muoversi in totale libertà.
Per il collettivo di base nelle città di Vienna e Zagabria si tratta dell’ennesimo intervento di questa natura, ma a rendere in un certo senso speciale Tape è stato il radicale contrasto tra la leggerezza della scultura e i volumi rigorosi dell’edificio di inserimento.
Anche la composizione e le evoluzioni spaziali dell’intervento sono particolarmente rilevanti: aperta e fruibile fino al 21 gennaio scorso, la struttura “parassita” seguiva infatti le principali traiettorie dei movimenti dei visitatori, consentendo loro di muoversi oltre i soliti percorsi, anche da un piano all’altro.