I capolavori di Albrecht Dürer raccontano un “altro” Rinascimento

25 Febbraio 2018

Albrecht Dürer, La Melancolia (Melencolia I), 1514 Tecnica: incisione a bulino. Londra, National Gallery - Courtesy Otto Schafer Stiftung der Stadt Schweinfurt

I tanti appassionati di arte rinascimentale possono dirsi finalmente soddisfatti. Fino al 24 giugno avranno la possibilità di ammirare una ricca selezione di capolavori pittorici riuniti dalla mostra allestita presso il Palazzo Reale di Milano, un vero e proprio focus sul Rinascimento tedesco in dialogo con il panorama italiano di allora.

Curata da Bernard Aikema, professore di storia dell’arte moderna all’Università di Verona, con la collaborazione di Andrew John Martin, ricercatore in storia dell’arte e Rinascimento tedesco, la rassegna Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia accende i riflettori sul Rinascimento tedesco al suo apice, grazie a una serie di opere realizzate da Albrecht Dürer e a quelle di altri grandi maestri tedeschi e italiani.

Sono 130 i capolavori in mostra, 12 dei quali firmati da Dürer, oltre a 3 acquerelli e una sessantina di incisioni, disegni, manoscritti e libri che testimoniano il carattere rivoluzionario della sua arte. A rendere la mostra ancora più suggestiva contribuiscono le opere dei colleghi tedeschi contemporanei ‒ fra cui Lucas Cranach, Albrecht Altdorfer e Martin Schongauer ‒ e di quelli italiani presenti fra Milano e Venezia, come Tiziano, Giorgione, Mantegna, Leonardo da Vinci e Giovanni Bellini.

Il percorso espositivo approfondisce alcuni “nodi”, geografici e tematici, che compongono la trama dell’epoca rinascimentale, spaziando da Venezia alla geometria, dalla natura al ritratto fino alla dialettica tra classicismo e forme anticlassiche, tipica dell’estetica rinascimentale.