Innesca un dialogo con la rassegna allestita ai Musei di San Domenico di Forlì, la mostra che sta per inaugurare alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. Protagonista, la pittura dei Carracci.
Si inscrive nel solco tracciato dalla mostra L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio, ospite dei Musei di San Domenico a Forlì, la rassegna in arrivo alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. Dal 10 febbraio al 17 giugno, la sede emiliana farà da cornice a I Carracci tra natura e storia. Bologna e la Riforma dell’Arte, approfondendo un essenziale capitolo dell’arte locale a cavallo tra Cinquecento e Seicento.
Se la mostra di Forlì punta lo sguardo sul secolo intercorso fra gli exploit michelangioleschi e la lezione di Caravaggio, il focus bolognese si concentrerà sul rinnovamento pittorico intrapreso dai Carracci con la loro Accademia degli Incamminati e caratterizzato da una spiccata sensibilità verso la natura e lo studio dal vero.
Accanto ai capolavori dei fratelli Carracci e del cugino Ludovico, stabilmente esposti presso la Pinacoteca, come l’Assunta di Annibale, la Pala Bargellini di Ludovico o la Comunione di San Gerolamo di Agostino, saranno presentate due tele di Ludovico Carracci ‒ la Coronazione di spine e la Flagellazione ‒ realizzate per la Certosa di Bologna e di solito custodite nei depositi.
[Immagine in apertura: Ludovico Carracci, Annunciazione, 1585, Pinacoteca Nazionale, Bologna]