L’uso di materiali organici ed ecologici è il punto di forza di uno dei più recenti interventi realizzati in Cina dallo studio SYN architects, guidato dall'architetto Zou Yingxi e attento al dialogo tra l'intervento dell'uomo e il paesaggio esistente.
È il bambù il materiale guida del complesso New Pastoralism di Yangshan, Wuxi, recentemente ultimato dallo studio SYN architects in questa località nel sud della Cina. Fondata a Pechino nel 2015 e attiva nei vari ambiti della progettazione architettonica, questa società si è fatta strada nel panorama internazionale per la coerenza con la quale sta portando avanti una pratica basata “sull’integrazione urbana e rurale attraverso l’evocazione culturale“. Un principio che sembra permeare anche questo recente intervento, un unicum nel panorama cinese: si tratta del primo centro pastorale dell’intero Paese asiatico.
Per la sua forza materica e formale, l’auditorium di SYN architects costituisce il cuore dell’intero polo. Per stabilire una connessione tra la costruzione e il sito di inserimento, originariamente ricoperto da una foresta di bambù, gli architetti hanno scelto di fare largo uso di questo potente e versatile materiale.
Così facendo, le connessioni tra l’architettura e l’identità rurale della zona risultano enfatizzate, a favore di una perfetta integrazione tra paesaggio contadino e struttura: come se quest’ultima “fosse cresciuta naturalmente“, hanno precisato nelle note di progetto gli stessi autori.
Caratterizzato da tre aree funzionali, l’auditorium dispone di una forma irregolare, assimilabile in pianta a un triangolo; nelle sviluppo volumetrico la tessitura delle canne di bambù, impiegate per connettere il suolo alla copertura, diviene un fulcro anche visivo. Il risultato è una geometria complessa, affascinante, quasi dinamica. La luce e l’aria possono filtrare e vibrare tra interno e interno, rafforzando ancora di più il proposito di ridurre le distanze tra architettura e paesaggio.