Gli abissi digitali di Miguel Chevalier. A Bordeaux

6 Marzo 2018


Quanto conosciamo davvero delle profondità marine? Quanto gli abissi, con le loro sorprendenti e multiformi manifestazioni di vita animale e vegetale, potranno ancora svelare agli uomini?
Dall’8 marzo al 20 maggio prossimo, con la mostra Digital Abysses, l’artista francese Miguel Chevalier proseguirà il proprio lavoro di ricerca, tra sogno e realtà, sul tema della flora e della fauna sottomarina.

Considerato uno dei pionieri dell’arte virtuale e digitale, per questa esposizione si è misurato con la singolare spazialità di una base sottomarina di Bordeaux: il luogo giusto, con oltre 3.500 metri quadrati a disposizione, per presentare 10 monumentali installazioni digitali e un “cabinet of curiosities” con oltre 40 nuove opere.
Il percorso intende sollecitare i visitatori sul rapporto tra esseri viventi visibili e invisibili, indagato in un’accezione anche poetica e metaforica. Sondando limiti e peculiarità delle forme di vita artificiali, uno degli obiettivi di questa serie di lavori di Chevalier è scuotere le coscienze collettive sul tema della fragilità degli ecosistemi e sulla necessità di preservare la biodiversità.

Una delle installazioni proposte è composta da diverse bolle d’acqua, attorno alla cui superficie si muovono protozoi noti come “radiolari”: dotati di forme diverse e di colori luminescenti, questi organismi reagiscono ai movimenti dei visitatori, avvicinandosi o allontanandosi.
Inoltre, allineandosi alla tradizione dei “cabinet of curiosities” del Cinquecento e Seicento, l’artista ne offre una reinterpretazione in chiave contemporanea: al posto della moltitudine di oggetti rari e particolari, come conchiglie, scheletri, erbari, fossili o opere d’arte dei modelli d’antan, i visitatori si fermeranno a osservare sculture realizzate con stampanti 3D, video, fotografie, disegni incisi al laser e altre creazioni ispirate alla flora e alla fauna sottomarina, con particolare riguardo per coralli, alghe e meduse.