La “forza di vedere”, attraverso l’arte di Fatma Bucak

4 Marzo 2018


Per la prima volta in un museo italiano, Fatma Bucack sarà protagonista di una grande mostra. A ospitare il progetto espositivo – inedito, per giunta – sarà la Fondazione Merz, a partire da lunedì 6 marzo.
Quello che ci si aspetta da questo appuntamento – realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Sardi per l’Arte – è un racconto evocativo, una denuncia accorata di tutti quanti quegli eventi che la Storia, scritta con la maiuscola, non ha registrato o voluto ascoltare.

Nata nel sud della Turchia, vicino al confine con la Siria, Fatma Bucak forma il suo pensiero artistico in stretta relazione con la sua storia personale e quella della sua comunità: appartenendo alla minoranza curda in un Paese che la osteggia, l’artista mette la sua creatività proprio al servizio di quelle vicende che altrimenti non avrebbero voce.
Storie di censura e repressione, tematiche quali la violenza di Stato e l’identità – politica e di genere – sono al centro della poetica della Bucak, che per mantenere viva la memoria si serve di una notevole varietà di linguaggi artistici, dal video all’installazione.

Ne è un esempio il lavoro site-specific che introdurrà il visitatore alla mostra, Enduring nature of thoughts. Per rendere – letteralmente! – presente e visibile ciò che si dimentica, ciò che sfugge all’attenzione del mondo, l’artista presenterà decine di catini smaltati, accompagnati dal suono di gocce che cadono: sono i pensieri, le emozioni e le esperienze che si perdono. E, con essi, le vite stesse e i destini di coloro che le cronache ufficiali decidono di non ricordare.