Terra energica e in fermento, l'area subsahariana dell'Africa viene esaminata dal nuovo appuntamento espositivo di Palazzo Litta Cultura, a Milano. Un'indagine condotta su un doppio binario, che affianca design e fotografia.
Dinamica, innovativa e vitale: è questo il ritratto dell’Africa contemporanea che emerge dalla nuova mostra ospitata negli spazi di Palazzo Litta Cultura, fino al 2 aprile prossimo. Con AfricaAfrica, exploring the Now of African design and photography, la nuova realtà milanese – nata dalla collaborazione tra il MiBACT per la Lombardia e MoscaPartners – oltrepassa stereotipi e pregiudizi, svelando “la grande eterogeneità di quest’estesa e semisconosciuta zona di un mondo a noi molto vicino“, come ha precisato la curatrice della sezione design, Elisa Astori.
Al centro dell’indagine è stata collocata l’Africa subsahariana, ovvero l’area di oltre 24 milioni di chilometri quadrati che si estende da est a ovest sulla linea meridionale del Sahara. Duplice il punto di osservazione della rassegna, curata da MoscaPartners e MIA Photo Fair Projects.
Sul fronte del design, il progetto chiama a raccolta voci eterogenee del territorio preso in esame, mettendo in risalto la grande libertà dell’approccio progettuale, l’attenzione verso i materiali naturali, il ricorso a forme archetipiche della terra d’origine, la costante presenza del colore e il riutilizzo di materiali di recupero.
A introdurre gli autori selezionati per la sezione fotografica è la co-curatrice Maria Pia Bernardoni: “Gli artisti in mostra ci offrono una visione della contemporaneità, perché rappresentano il fermento, l’energia, la visione e l’estetica della gente del posto e ci raccontano l’Africa di oggi – ha commentato. – Ma, soprattutto, con il proprio lavoro affrontano individualmente questioni sociopolitiche contemporanee che non riguardano solo il continente ma hanno una risonanza globale.”
Visitabile ad accesso gratuito, AfricaAfrica, exploring the Now of African design and photograph è affiancata da un robusto programma collaterale, con incontri di approfondimento sull’attualità e la cultura africana, alla presenza di esperti e critici dei settori del design, architettura, fotografia, musica e cinema, previsti ogni giovedì per l’intero periodo di apertura.
[Immagine in apertura: Maurice Mbikayi, Black Dandy Knight]