L'illustratore di moda è un mestiere gradualmente scomparso negli ultimi decenni, ma tra gli anni Cinquanta e la fine degli Ottanta l'illustrazione è stata il modo più significativo con cui i brand potevano raccontare la loro storia e costruire la loro identità. Anche grazie a talenti come Jim Howard, omaggiato con un'ampia retrospettiva.
Aperta fino al 5 agosto prossimo, la mostra Drawn to Glamour: Fashion Illustrations by Jim Howard ripercorre quattro decenni dell’attività del pluripremiato artista statunitense. Classe 1930, Howard viene presentato dal Denver Art Museum (DAM) ricorrendo a un corpus di oltre 100 lavori su carta, a cominciare dalle prime campagne pubblicitarie per Neiman Marcus, risalenti alla fine degli anni Cinquanta.
Prima dell’avvento della fotografia, l’illustrazione di moda era infatti un’alleata preziosa e un indispensabile strumento a supporto del settore fashion, editoria compresa.
Con il suo tocco riconoscibile e accattivante, Jim Howard fu tra gli autori che contribuirono al successo di questo genere, il cui culmine viene identificato tra gli anni Settanta e gli Ottanta. Osservare oggi queste tavole genera un inevitabile nostalgia, ma nello stesso tempo consente di riportare in auge una serie di designer del XX secolo e un sistema di relazioni nel quale riviste, grandi magazzini, rivenditori ufficiali di alta moda e aziende cosmetiche svolgevano un ruolo chiave, influenzando stili e tendenze.
Articolata in due sezioni – una focalizzata sulla prolifica carriera di Howard; l’altra concepita per evocare l’atmosfera di un grande magazzino, attraverso la disposizione delle illustrazioni come in un punto vendita al dettaglio – Drawn to Glamour farà luce su una mestiere gradualmente scomparso, svelando all’osservatore contemporaneo uno “strumento di diffusione” della moda ancora poco esplorato dai musei.
[Immagine in apertura: Ritratto di Jim Howard, particolare. Image courtesy of artist,
circa 1965 © Jim Howard]