Il Musée national Picasso-Paris rende omaggio a una delle opere più iconiche del Novecento, ottant’anni dopo la sua realizzazione.
Emblema di un netto rifiuto verso le dinamiche della guerra e verso qualsiasi forma di dittatura, Guernica figura tra i capolavori indiscussi del secolo scorso. Realizzata da Pablo Picasso fra il primo maggio e il 4 giugno 1937, l’opera è ora protagonista di una grande mostra allestita presso il Musée national Picasso-Paris fino al 29 luglio.
Frutto della collaborazione tra la sede museale parigina e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, dove Guernica è conservata dal 1992, la rassegna intende ripercorrere la storia dell’opera picassiana ‒ dalle origini al contesto socio-politico in cui prese forma, sino all’influenza esercitata sulle generazioni di artisti successive.
Vera e propria summa della sintesi plastico-pittorica messa a punto da Picasso nel corso di oltre 40 anni, Guernica affonda le radici in un clima di forte tensione internazionale, a pochi anni dallo scoppio del secondo conflitto mondiale. Il titolo, infatti, trae spunto dalla cittadina basca bombardata, il 26 aprile 1937, dalle truppe tedesche in appoggio al regime dittatoriale franchista. Un evento drammatico, che spinse Picasso a denunciarne gli effetti con un’opera dal fortissimo impatto visivo.
La mostra parigina cala Guernica nella produzione di Picasso mettendone in luce le peculiarità, grazie a un suggestivo corpus di schizzi, disegni e note che ne sottolinea l’evoluzione.
Inoltre la rassegna evoca il debutto espositivo dell’opera, presso il Pavilion of the International Exhibition of Art and Techniques del 1937, e l’importanza del ruolo giocato, nella sua diffusione, da Christian Zervos sui Cahiers d’art o da Paul Éluard. Nel tempo Guernica divenne un vero e proprio punto di riferimento per gli artisti, come dimostrato dalle riletture di Robert Longo, Art & Language, Damien Deroubaix e Tatjana Doll.