La Grande Mela ospita una mostra suggestiva, incentrata sul forte legame che unisce la Ville Lumière all’universo dei giardini e dei parchi. Attraverso l’interpretazione degli artisti, nell’arco di due secoli.
Parla di Natura, arte e storia la mostra Public Parks, Private Gardens: Paris to Provence, allestita dal 12 marzo al 29 luglio tra le sale del MET – Metropolitan Museum of Art di New York. Un vero e proprio viaggio alla scoperta delle modalità e delle ragioni che contribuirono a trasformare Parigi in una città ad alto tasso di aree verdi, complice la mediazione degli artisti.
150 opere, realizzate da 70 autori e provenienti dalle raccolte del museo statunitense e da collezioni private, ripercorrono il profondo legame che, a partire dall’Ottocento, si instaurò tra la Ville Lumière e il mondo vegetale, dimostrato da un nuovo interesse verso le scienze botaniche e la creazione di parchi e giardini; un fenomeno comune non solo nella metropoli parigina, ma che coinvolse anche il resto della Francia.
Nell’epoca in cui Naturalismo, Impressionismo e Art Nouveau stavano prendendo piede sul fronte della creatività e gli artisti dichiaravano la loro passione per l’en-plein-air, parchi e giardini iniziarono a diventare parte integrante del landscape parigino, fortemente modificato dai nuovi piani urbanistici messi a punto durante il Secondo Impero.
L’importante ruolo giocato dalle aree verdi in un orizzonte temporale che collega l’Ottocento al secolo scorso è testimoniato dalle fotografie, dai dipinti, dai libri illustrati e dai disegni che popolano la collezione del MET e che trovano in questa mostra una nuova visibilità. Da Corot a Matisse sono numerosi gli artisti che si ispirarono, per le loro opere, all’universo vegetale, spesso improvvisandosi a loro volta giardinieri.
[Immagine in apertura: Claude Monet, The Parc Monceau, dettaglio, 1878. The Metropolitan Museum of Art, New York, The Mr. and Mrs. Henry Ittleson Jr. Purchase Fund, 1959]