Ricostruisce la storia di un'importante realtà industriale ed economica del secolo scorso, la mostra che il MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza dedica alla manifattura piemontese Lenci. Raccontando un'avventura straordinaria, anche dal punto di vista artistico, attraverso le opere di una collezione privata.
Sono ben 150, le opere concesse dalla Collezione Giuseppe e Gabriella Ferrero per la mostra ospitata, dal 4 marzo prossimo, al MIC di Faenza.
Curata da Valerio Terraroli e Claudia Casali, con Stefania Cretella e Maria Grazia Gargiulo, la rassegna fa luce sulla vicenda storica della gloriosa Manifattura Lenci di Torino, ripercorrendone la storia a partire da una selezione di sculture d’arredo in ceramica.
Fondata nel capoluogo piemontese su impulso di Enrico Scavini e della moglie Elena König Scavini, nel 1919, l’azienda intraprese la propria attività imprenditoriale dedicandosi alla realizzazione di bambole, “giocattoli in genere, mobili, arredi e corredi per bambino” e del pannolenci.
Solo nel 1927 si scelse di estendere la produzione, con il lancio di una linea di piccole figure e ceramiche smaltate, confluite l’anno successivo in un ricchissimo catalogo di sculture d’arredo, oggetti, vasi, scatole e soprammobili, particolarmente richiesta nella piccola e media borghesia italiana.
Di notevole successo furono le collezioni di ceramiche raffiguranti scene di costume e accattivanti figure femminili – tra cui la serie delle Signorine, firmata dalla stessa proprietaria, Elena König Scavini – accompagnate da un repertorio “più rassicurante”, che includeva anche soggetti religiosi.
Anche importanti artisti torinesi contribuirono all’affermazione delle manifatture Lenci: è il caso delle collaborazioni attivate con Sandro Vacchetti, Gigi Chessa, Mario Sturani, Abele Jacopi, Ines e Giovanni Grande e Felice Tosalli.
Affiancata da un catalogo in italiano e in inglese, curato da Silvana editoriale, la mostra Lenci, collezione Giuseppe e Gabriella Ferrero resterà aperta fino al 3 giugno.
[Immagine in apertura: Sandro Vacchetti, Giovinezza, modello 442, manifattura Lenci]