Una recente scoperta archeologica ha fornito 4500 nuovi frammenti che, uniti a quelli rinvenuti in passato, forniscono un'idea più chiara della conformazione della colossale statue di un faraone meno noto.
Potrebbero appartenere a un monumento di dimensioni colossali legato a Psamtik I, un faraone meno noto che regnò in Egitto dal 664 al 610 a.C., i 4.500 frammenti recentemente scoperti in un quartiere nord-orientale de Il Cairo; la zona è la stessa nella quale un tempo sorgeva l’antica città di Heliopolis.
Inizialmente ritenute parte di una statua raffigurante il più noto Ramses II, le testimonianze tornate alla luce sarebbero destinate a unirsi a quelle riemerse qualche tempo fa, conservate presso uno dei musei della capitale.
La notizia della possibile nuova identità della statua alla quale i frammenti apparterebbero è stata comunicata dallo stesso Ministro delle antichità in carica, portando come base scientifica i dati desunti da una serie di geroglifici.
A partire da queste fondamentali porzioni, i ricercatori sono stati in grado di creare un modello digitale del colosso (nell’immagine in apertura): tale versione si basa su un totale di 6.400 frammenti rinvenuti. In particolare, è stato possibile chiarire la posizione degli arti della statua che, a quanto pare, era caratterizzata da una singolare posa: il colosso, infatti, oltre a raffigurare il faraone in piedi, disponeva di una insolita collocazione del braccio sinistro.
Nel corso dello stesso scavo, infine, i ricercatori sono stati in grado di scopire anche una gigantesca sfinge di granito rosso risalente al cosiddetto periodo Ramesside, che si estense tra il 1292 e il 1069 a.C.