A Valencia il collettivo artistico anonimo, di base a Madrid, ha realizzato un intervento temporaneo per mettere in evidenza i pericoli legati all'uso eccessivo di plastica e alle errate modalità con cui questo materiale viene riciclato.
Prende il nome di Packaged Garden/Jardín envasado la nuova installazione performativa firmata Luzinterruptus, collettivo che negli ultimi anni si è fatto conoscere per la spiccata attenzione rivolta alla questione ambientale.
Agendo su una scala ridotta rispetto a quella urbana proposta per Laberinto de residuos plásticos – presentata prima al Katowice Street Art Festival, quindi rimodulata a Madrid, nell’iconica Plaza Mayor – gli artisti hanno dato vita a un “giardino artificiale” composto da mille contenitori di plastica riciclata.
L’intervento, parte del più vasto progetto denominato Sensemurs, al quale hanno aderito street artist internazionali confluiti per due settimana a La Punta, nel sud di Valencia, è il risultato di un processo partecipativo: alla sua realizzazione hanno aderito anche bambini e famiglie seguiti dalle associazioni Recuperem La Punta neighborhood association e Asociación Arca de Noé.
Come hanno indicato gli stessi artisti, l’obiettivo era “mettere metaforicamente in scena il malsano paesaggio generato dalla distruzione di tutte le presenze naturali e sostenibili nelle aree urbane“. La crescita smodata delle città, tra le altre conseguenze, fa “dimenticare qual è l’aspetto, l’odore e il gusto del campagna“, con il risultato che in aree a precedente vocazione rurale, proprio come La Punta, spesso i terreni abbandonati vengono ricoperti dai rifiuti.
In particolare, le bottiglia di acqua in plastica, ampiamente utilizzate dalla popolazione, risultano essere tra le presenze numericamente più significative nel paesaggio. Proprio per questo, “oltre ai problemi derivanti dalla distruzione delle risorse naturali, volevamo anche attirare l’attenzione (come facciamo abitualmente) sui pericoli dell’uso eccessivo di plastica e sul modo sbagliato di riciclare questo materiale“, hanno precisato i creativi di Luzinterruptus.