La mostra allestita al MUFOCO di Cinisello Balsamo descrive le sembianze della mafia contemporanea: non solo, e non più, legata esclusivamente alle atmosfere da cronaca nera, l’attuale criminalità si annida sotto la patina del quotidiano.
Fino al 10 giugno, il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo ospiterà Corpi di reato. Un’archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell’Italia contemporanea, il progetto di Tommaso Bonaventura, Alessandro Imbriaco e Fabio Severo, esposto per la prima volta nella sua interezza fra le sale del museo lombardo, con la curatela di Matteo Balduzzi.
Il lavoro fotografico trae ispirazione dal concetto di “corpi di reato” cui allude il titolo. Secondo la legge, i corpi di reato sono “le cose sulle quali o mediante le quali il reato è stato commesso, nonché le cose che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo”. I tre artisti propongono un viaggio attraverso l’Italia, alla scoperta di luoghi in apparenza anonimi, che celano le tracce, concrete, della criminalità organizzata.
Luoghi dimenticati e strade di periferia si alternano ad aule e documenti dei processi ma anche a residui di passato, quando i boss facevano sfoggio del proprio potere. Una rassegna complessa e ben radicata nell’epoca attuale, che mette in luce le sfuggenti dinamiche del crimine sul territorio italiano.