L’artista norvegese sta per sbarcare nel capoluogo lombardo con un’esposizione che riunisce opere fotografiche e video. Accompagnando il pubblico alla scoperta di una poetica giocata su componenti analogiche e momenti di imprevedibilità.
Mancano pochi giorni all’inaugurazione di Torbjørn Rødland: The Touch That Made You, la mostra che, dal 5 aprile al 20 agosto, animerà gli spazi dell’Osservatorio della Fondazione Prada nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano.
Originariamente concepito e presentato da Serpentine Galleries a Londra, il progetto a cura di Hans Ulrich Obrist e Amira Gad accosta oltre 40 scatti di Torbjørn Rødland e tre opere video, puntando lo sguardo sui vari aspetti della pratica di Rødland, che combina fotografia analogica, set curati nel dettaglio e un immancabile elemento di imprevedibilità e ambiguità.
I contrasti visivi dominano le opere dell’artista norvegese, che sfida le convenzioni della natura morta e del paesaggio integrando componenti surreali e soggettive. Anche nei tre video esposti la ricerca gravita attorno alle potenzialità dell’improvvisazione: come sottolinea Rødland, i video sono “uno strumento per esplorare il movimento, l’intervallo e la temporalità – qualità che non riesco ad approfondire in modo così esplicito con la fotografia. Quindi si tratta ancora di un’indagine del mezzo fotografico, ma con parametri diversi”.
[Immagine in apertura: Torbjørn Rødland, Pump, 2008-2010, Edition 3/3 + AP, Private Collection, Copenhagen]