Cresce l'attesa per l'uscita del nuovo film del regista statunitense, in arriva in Italia dal 17 maggio. A Londra, una mostra aperta fino al 5 aprile prossimo riunisce i set di scena e i modellini dei cani, veri protagonisti della pellicola animata in stop motion.
Come potrebbe essere il Giappone nel 2037? A delineare una possibile visione, attraverso l’immaginaria città di Megasaki, è il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Wes Anderson, il cui nuovo film Isle of Dogs sta finalmente per arrivare nelle sale italiane.
L’opera, la cui lavorazione venne preannunciata dallo stesso artista attraverso un video diffuso su YouTube, segue il fortunato Gran Budapest Hotel, uscito nel 2014; il film è stato girato con la tecnica dello stop-motion e si avvale della presenza, tra gli altri attori, di Bill Murray, Tilda Swinton e Yoko Ono, coinvolti in veste di doppiatori.
Per un’immersione nelle atmosfere dell’opera, fino al 5 aprile è possibile visitare a Londra la mostra che riunisce alcuni dei set del film e le maquette dei cani – veri protagonisti del lungometraggio – realizzate con dettagli in lana di alpaca o mohair. Nel Giappone visionario e distopico di Anderson non mancano alcuni dei “luoghi iconici” delle città nipponiche dei giorni nostri, tra cui un noodle bar, i tipici bagni o i ciliegi in fiore. Osservare da vicino questi modellini consente di cogliere la maniacale precisione dell’esecuzione e la dovizia di particolari con cui è stato realizzato l’intero film, in ogni suo aspetto: del resto, con un regista come Anderson, non sarebbe potuto essere altrimenti.