Il Kunsthistorisches Museum di Vienna ospita una mostra affascinante, che innesca un dialogo tra la propria collezione e una serie di capolavori realizzati nel corso degli ultimi due secoli.
Fino all’8 luglio, il Kunsthistorisches Museum di Vienna farà da cornice a The Shape of Time, un grande appuntamento espositivo derivante dall’incontro fra la ricca collezione del museo austriaco e una altrettanto densa selezione di opere prestate da istituzioni internazionali e soggetti privati, realizzate dall’Ottocento in poi.
L’obiettivo della rassegna è proprio quello di estendere un ideale orizzonte cronologico, affiancando alla raccolta del museo ‒ incentrata su 5mila anni di Storia, dall’Antico Egitto all’Ottocento ‒ lavori più recenti, che dal XIX secolo raggiungono l’epoca attuale.
Ecco allora che le opere custodite dal museo viennese entrano in dialogo con gli interventi di artisti del calibro di J.M.W. Turner, Claude Cahun, Mark Rothko, Maria Lassnig, Steve McQueen, Catherine Opie e Peter Doig, offrendo al pubblico un itinerario visivo nel quale convergono simultaneamente epoche e stili differenti, nel solco di una logica inclusiva e di confronto critico.
Come suggerito dal titolo, che si ispira all’omonimo libro di George Kubler pubblicato nel 1962, la mostra si concentra sul fluire del tempo in relazione allo spazio, lungo una linea che attraversa i secoli e che induce l’osservatore a una riflessione sui grandi temi della Storia e sulla loro interpretazione da parte degli artisti.
[Immagine in apertura: Exhibition View della mostra The Shape of Time. A sinistra:
Peter Paul Rubens, Helena Fourment (“The little Fur”), c. 1636/38, Kunsthistorisches Museum Vienna, Picture Gallery © KHM-Museumsverband. A destra: Maria Lassnig, Iris Standing, 1972/73 © Maria Lassnig Stiftung, Vienna]