Un importante convegno internazionale e la collettiva "The God-Trick" celebrano il traguardo del primo decennale del PAV - Parco Arte Vivente di Torino. Comune - e cruciale - il quesito posto dai due appuntamenti: quanto tempo ci rimane ancora prima che la crisi ecosistemica diventi irreversibile?
In occasione dei primi 10 anni di apertura al pubblico, il PAV – Parco Arte Vivente di Torino accoglie la collettiva The God-trick. Fino al 21 ottobre prossimo, la mostra curata da Marco Scotini chiama a raccolta autori che già in passato si sono misurati con la dimensione dell’istituzione culturale, dando vita a un racconto a più voci a partire dalla figura di Donna Haraway.
Il pensiero di questa personalità – considerata la “madre del pensiero Cyber femminista” e nota per le sue posizioni anticonvenzionali nei confronti dell’Antropocene, ovvero sull’epoca geologica attuale in cui è l’Uomo ad avere il maggiore impatto sul pianeta – è infatti al centro dell’appuntamento espositivo e del convegno promosso per la sua inaugurazione, che si è tenuto lo scorso venerdì 4 maggio.
I lavori presentati da Lara Almarcegui, Michel Blazy, Critical Art Ensemble, Piero Gilardi, Bonnie Ora Sherk e Nomeda e Gediminas Urbonas offrono possibili chiavi di lettura del tema, pur nell’eterogeneità dei media impiegati.
Tra le opere comprese nel percorso di visita si segnala Labirinto Antropocene di Piero Gilardi, un “percorso labirintico, atto a supportarci nell’altrettanto labirintica percezione della crisi ambientale e del cambiamento climatico, resa ancora più nebulosa dalle retoriche manipolatorie dei media mainstream“.