A cavallo tra Ottocento e Novecento, Puccini riuscì a far sentire l'influenza della propria estetica non solo nella musica ma anche nelle arti visive. A 160 anni dalla nascita del Maestro, la Fondazione Ragghianti presenta a Lucca una mostra che delinea un emozionante panorama degli artisti vicini ai temi e allo stile espressivo di Puccini, che a sua volta non mancò di collezionarne le opere.
Se la creatività non conosce confini, questo è tanto più vero all’interno del rapporto tra le diverse arti: in epoche e aree geografiche anche distanti tra loro, si è osservato di frequente come autori dediti a mezzi espressivi distinti tendessero comunque a stringere amicizie e legami, influenzandosi a vicenda anche sul piano professionale.
Pensiamo soltanto al tormentato rapporto tra lo scrittore Émile Zola e il pittore Paul Cézanne, la cui amicizia – iniziata ai tempi del liceo – avrà termine solo con la pubblicazione del romanzo L’Opera, in cui si dice che l’artista si sia negativamente identificato, vivendo l’opera letteraria dell’amico come una sorta di giudizio sulla propria carriera.
Per restare invece entro i confini nazionali, uno splendido esempio di commistioni tra autori e discipline è rappresentato da Giacomo Puccini, che a cavallo tra Ottocento e XX secolo riuscì a far sentire l’influenza della propria estetica non solo nella musica ma anche nelle arti visive.
A 160 anni dalla nascita del Maestro, la Fondazione Ragghianti – collaborando con la fondazione intitolata proprio a Puccini e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – presenta nella propria sede toscana la rassegna Per sogni e per chimere. Giacomo Puccini e le arti visive. Aperta fino al prossimo 23 settembre, la mostra raccoglie oltre 100 opere inedite, per lo più sconosciute perché custodie in collezioni private, delineando un emozionante panorama degli artisti vicini ai temi e al clima espressivo di Puccini.
Boldini, Previati, Chini, Nomellini, Cremona, Michetti, Conconi, Troubetzkoy, Selvatico, Cappiello, De Servi, Discovolo, Pagni, Fanelli, Rietti, De Albertis, Baletrieri, Andreotti, Hohenstein, Metlicovitz, Nunes Vais sono alcuni degli artisti che hanno realizzato le opere esposte: dipinti e sculture che ritraggono il Maestro, opere ispirate ai personaggi dei suoi melodrammi, manifesti delle sue prime teatrali, lavori che lo stesso Puccini aveva amato e collezionato costituiscono il cuore del percorso espositivo, sapientemente allestito dalla scenografa Margherita Palli.
Nel mondo artistico frequentato da Puccini – di cui si scopre con questo appuntamento la passione per il disegno e la caricatura, per esempio – un ruolo di primissimo piano spetta sicuramente a Gaetano Previati. È lui, infatti, l’artista che la mostra individua come più affine per gusto estetico a Puccini, che può esserne considerato “l’equivalente musicale”.