La kermesse cinematografica francese ha calato il sipario su un’edizione particolarmente intensa, durante la quale il talento italiano nel campo della settima arte è tornato sotto i riflettori.
Si è da poco conclusa la 71esima edizione del Festival di Cannes, punta di diamante dei concorsi cinematografici internazionali, quest’anno dominato da un netto ritorno alle basi dell’autorialità, come testimonia l’assegnazione dei premi nelle varie categorie del festival.
L’Italia è tornata a brillare sotto i riflettori della Croisette, con la vittoria di Marcello Fonte come miglior attore in Dogman, diretto da Matteo Garrone, quella di Alice Rohrwacher per la miglior sceneggiatura grazie a Lazzaro felice – ex aequo con Nader Saeivar, sceneggiatore di Se Rokh – e, nella Quinzaine des réalisateurs, con il riconoscimento attribuito all’opera di Gianni Zanasi, Troppa grazia.
Oeil d’or come miglior documentario, inoltre, a La strada dei Samouni, il film di Stefano Savona con le animazioni di Simone Massi (da cui è tratta l’immagine in apertura).
Glia altri premi assegnati dalla giuria presieduta da Cate Blanchette sono andati a Hirokazu Kore-eda, vincitore della Palma d’Oro per il miglior film con la pellicola Shoplifters; a Spike Lee, che con BlacKkKlansman si è aggiudicato il Grand Prix della giuria; a Samal Yeslyamova, miglior attrice in Ayka; a Pawel Pawlikowski, miglior regista con Zimna Wojna (Cold War).
Il Premio della Giuria è andato a Caphernaum, diretto da Nadine Labaki; la Palma d’Oro al miglior cortometraggio è stata attribuita a All these creatures di Charles Williams, mentre la Camera d’Or per la miglior opera prima è stata vinta da Lukas Dhont, con Girl. Infine la Palma d’Oro menzione speciale è stata assegnata a Jean-Luc Godard per Le livre d’image e la menzione speciale cortometraggio è stata ricevuta da Wei Shujun, con l’opera Yan Bian Shao Nian (On the border).