Nell’anno del cinquantenario del 1968, il festival jazz giunto alla 23esima edizione festeggia la storica ricorrenza con un doppio percorso musicale: uno dedicato a chi è giovane oggi e un altro pensato per chi era giovane allora, con gruppi come i Manhattan Transfer.
L’anno delle rivolte e dei movimenti giovanili, data storica per i diritti civili, il mondo culturale, il desiderio di cambiamento. Tutto questo è stato il 1968 per la società contemporanea e il Festival New Conversations – Vicenza Jazz – in programma dal 10 al 20 maggio in varie location della città, dalla maestosa scenografia del Teatro Olimpico al Bar Borsa sotto la Basilica Palladiana – lo celebra con un doppio percorso dal titolo The Birth of Youth.
Il primo programma sarà dedicato a chi è giovane oggi, mentre l’altro è concepito per chi era giovane alla fine degli Anni Sessanta. E ricorderà, per fare un nome su tutti, i Manhattan Transfer: storico gruppo vocale, fondato nel 1969 da Tim Hauser, con dieci premi Grammy e milioni di dischi venduti in quasi 50 anni di carriera continua a creare connessioni tra pop, jazz, rhythm and blues, rock and roll, swing, tradizione classica e vocalità a cappella. Chi ha vissuto la storica rivoluzione giovanile si troverà così di fronte alle affermazioni più attuali delle nuove generazioni musicali, a cui si aggiungerà una programmazione colossale di oltre 150 eventi, tra live, proiezioni cinematografiche, presentazioni editoriali, seminari e masterclass, mostre e convegni, reading poetici e altro ancora.