Il legame tra la Siria e la musica è fortissima ed è stato alimentato, nel tempo, dai popoli che si sono insediati in questo territorio. Per gli archeologi, addirittura, il Paese vanterebbe in quest'ambito espressivo anche una sorta di primato a livello internazionale...
Il martoriato Paese del Medio Oriente, al centro di un drammatico conflitto in corso dal marzo 2011, potrebbe detenere un “record” che testimonierebbe, ancora una volta, il prestigio del suo passato e la grandezza della sua identità.
Prima di essere ridotti in rovine, i siti archeologici e architettonici della Siria offrivano ai viaggiatori internazionali un segno tangibile e magnifico del passaggio delle popolazioni che, nel corso dei secoli, hanno modellato questo territorio.
Accanto a questo patrimonio materiale, ormai non più visibile e apprezzabile in primis dai siriani, si affianca quello immateriale, altrettanto significativo. Le tradizionali musicali siriane, ad esempio, oltrepassando la dimensione della crisi attuale permettono di raccontare molto dell’identità di questo Paese. Un articolo pubblicato di recente sul sito della BBC porta all’attenzione dei lettori un dato non secondario: come indicato dalla testata, infatti, la prima canzone al mondo è siriana.
A confermarlo sarebbero state le ricerche condotte in seguito al ritrovamento di 29 tavolette in argilla, risalenti a circa 3.400 anni fa, tornate alla luce negli anni Cinquanta del secolo scorso.
Una tra queste, denominata H6, è stata lungamente studiata poiché sulla sua superficie è impresso un testo, nella scrittura cuneiforme babilonese, considerato dai ricercatori come “il primo esempio di notazione musicale a livello mondiale“. Il senso del reperto resta ancora lontano dall’essere completamente svelato, ma intanto gli archeologi sostengono di aver individuato un fondamentale tassello del fortissimo legame tra la Siria e la musica, una disciplina che qui “scorre più a fondo che in qualsiasi altra parte del mondo“.