C’è una new entry fra i protagonisti della scena culturale bolognese: la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, che ha aperto i battenti con una mostra dedicata all’universo futurista.
È trascorsa qualche settimana dall’opening della Fondazione Massimo e Sonia Cirulli a San Lazzaro di Savena, nelle vicinanze di Bologna, e l’interesse suscitato da questa nuova sede espositiva resta alto. Organismo privato, la Fondazione nasce dall’archivio storico intitolato alla cultura italiana del secolo scorso e avviato a New York nel 1984 da Massimo e Sonia Cirulli, responsabili di una raccolta che oggi conta migliaia di pezzi.
Istituita per valorizzare, nel Belpaese e all’estero, la storia creativa del Novecento italiano, la Fondazione muove da un approccio interdisciplinare e trasversale, con l’obiettivo di mettere in risalto le peculiarità della raccolta, vero e proprio spaccato dell’epoca presa in esame. A rendere questa impresa ancora più suggestiva contribuisce la mostra inaugurale, Universo Futurista, allestita fino al 18 novembre.
Curata da Jeffrey T. Schnapp e Silvia Evangelisti, la rassegna volge lo sguardo al nucleo della collezione tratto dal periodo futurista, riunendo oltre 200 opere che incarnano i temi alla base del movimento e che recano le firme, tra le altre, di Balla, Boccioni, Depero, Guerrini, Korompay, Marinetti, Prampolini, Russolo, Sant’Elia, Sironi e Tato.
[Immagine in apertura: Bruno Munari, Motori e Vittoria dell’Aria, 1934. Courtesy Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, San Lazzaro di Savena]