Il museo viennese apre le porte a un dialogo, immaginario e a tre voci, tra il grande artista austriaco e due suoi "discepoli", che da Schiele hanno ereditato la preferenza per i temi della corporeità e dell'analisi dell'Io.
A 100 anni dalla sua precoce scomparsa, Vienna sta rendendo omaggio con la monografica Egon Schiel. The Jubilee Show a uno degli interpreti più potenti e significativi della corrente dell’Espressionismo austriaco. Proprio in concomitanza con questo importante appuntamento espositivo, il Leopold Museum di Vienna ha promosso anche la mostra Schiele – Brus – Palme, un progetto espositivo nel quale sono riunite tre voci capaci di dare vita a un confronto sul tema del corpo umano, tra Eros, sofferenza, decadimento e cambiamento.
Accanto al grande artista, annoverato tra gli autori più rappresentativi di quel periodo di stravolgimenti sociali, a cavallo tra Ottocento e Novecento, che interessò l’intera Europa, si collocano figure che proprio nell’esperienza di Schiele hanno in un certo senso rintracciato le basi per proseguire un percorso di esplorazione – anche spietata – dell’individuo. Rispettivamente nati nel 1938 e nel 1967, Brus e Palme vengono infatti accostati a Schiele in questo percorso espositivo corale, per la loro capacità di misurarsi con i tabù connessi della morale della corporeità, senza preclusioni.
Nelle opere realizzate dall’austriaco Günter Brus, a partire dagli anni Sessanta, è proprio il corpo ad acquisire valenze nuove, ponendosi come “forza attiva” nelle situazioni di conflitto della seconda metà del Novecento e nelle tensioni che si propagarono in giro per l’Europa.
A fargli eco, seppur con modalità proprie e attingendo alle lezione di Schiele, è il tedesco Thomas Palme. Appartenente alla generazione successiva, nei suoi lavori grafici porta avanti l’indagine sull’individuo, misurandosi inevitabilmente con il mutato contesto sociale e con le nuove sfide e sollecitazioni, alle quali è sottoposto ogni uomo.
Aperta fino all’11 giugno, la mostra delinea quindi un immaginario dialogo capace di trascendere “i confini temporali, spaziali e sociali“.
[Immagine in apertura: Günter Brus, Action Sketch, 1966 © Private Collection | Photo: N. Lackner/UMJ]