Con la mostra "Michael Jackson: On the Wall" la National Portrait Gallery di Londra esplora le connessioni tra il cantautore e ballerino statunitense e i protagonisti dell'arte contemporanea. Svelando "una storia mai raccontata".
Scomparso a Los Angeles il 25 giugno 2009, Michael Jackson resta una delle icone del nostro tempo, la cui popolarità e importanza sembrano destinate a non svanire. Non è dunque un caso che, a 9 anni dalla sua improvvisa morte, la National Portrait Gallery di Londra abbia scelto di dedicare alla sua figura una mostra che punta ad analizzare un aspetto fin qui ancora non indagato in maniera esaustiva.
Visitabile dal 28 giugno al 21 ottobre e curata dal direttore Nicholas Cullinan, Michael Jackson: On the wall riunisce opere di artisti di rilievo internazionale direttamente influenzati dalla superstar Jacko.
La rassegna, promossa nello stesso anno in cui l’artista avrebbe festeggiato il suo 60esimo compleanno, è un invito a riflettere sul suo rilievo non solo in ambito musicale. Jackson è infatti ampiamente riconosciuto come un innovatore anche nel settore dei video musicali, della coreografia, della moda e delle arti visive in generale. Il suo nome resta legato agli straordinari record mondiali detenuti a livello di album venduti, ai premi vinti e ai riconoscimenti assegnati; tuttavia, come metterà in evidenza Michael Jackson: On the wall, negli anni la sua stessa figura ha finito per assumere un rilievo proprio, esteso ben oltre i confini della musica e dello spettacolo.
Oltre 40 opere, realizzate tra gli altri da Andy Warhol, David LaChapelle e Paul McCarthy, permetteranno di inquadrare Michael Jackson come “fenomeno sociale” ancora rilevante, la cui portata non accenna a diminuire. Provenienti da collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, i lavori esposti includono nuove opere realizzate appositamente per la mostra; l’obiettivo non sarà semplicemente chiedersi perché così tanti artisti contemporanei siano stati attratti da Jackson come soggetto, ma anche perché l’artista continui ad apparire così grande nell’immaginario collettivo contemporaneo.
[Immagine in apertura: David LaChapelle, An illuminating path, 1998.
Copyright: Courtesy of the artist, David LaChapelle]