Il Jeu de Paume parigino fa da cornice a una mostra suggestiva, che riunisce un centinaio di opere dell’artista americano scomparso nel 1978. Fra architettura e arte urbana.
Nonostante siano trascorsi parecchi anni dalla sua morte, Gordon Matta-Clark resta uno dei capisaldi della storia dell’arte contemporanea. Ne è la dimostrazione la grande mostra in suo onore appena inaugurata negli spazi parigini del Jeu de Paume, allestita fino al 23 settembre, dal titolo Anarchitect.
Celebre per i suoi “tagli” architettonici, Matta-Clark agiva direttamente sul tessuto urbano, soprattutto in aree cadute vittime dell’abbandono e dell’esodo abitativo. L’artista asportava elementi architettonici, incideva le superfici e metteva poi in mostra l’esito delle sue azioni, documentate da fotografie e video che oggi animano la mostra parigina.
Emblematica, in questo senso, la serie Bronx Floors, cui fanno da contraltare lavori successivi del calibro di Conical Intersect.
Oltre a muovere una critica nei confronti della modulazione dell’architettura modernista, agendo direttamente sulle sue componenti, Matta-Clark condusse un’approfondita indagine attorno all’universo dei graffiti, intesi dalle giovani generazioni di allora anche come un mezzo per minare l’autorevolezza della disciplina architettonica e dei suoi protagonisti.
[Immagine in apertura: Harry Gruyaert, Gordon Matta-Clark and Gerry Hovagimyan working on Conical Intersect. Rue Beaubourg, 1975 © Harry Gruyaert.
Immagine nell’articolo: Gordon Matta-Clark, Day’s End (Pier 52), 1975 © 2018 The Estate of Gordon Matta-Clark. Courtesy The Estate of Gordon Matta-Clark and David Zwirner, New York / London / Hong Kong / ADAGP, Paris]